Dalla scelta delle essenze alla presenza del guest experience manager: al Meliá Milano anche il più piccolo dettaglio è tailor-made, per far sentire l’ospite come a casa. Con in più il lusso e i servizi targati Meliá

Hotel Melia
Hotel Melia

Siamo in uno dei quartieri residenziali più prestigiosi di Milano, a due passi dallo storico complesso fieristico, dallo stadio Meazza – più noto come San Siro – e dall’avveniristico MiCo, il nuovo centro congressi del capoluogo meneghino e il sobrio edificio che ospita lo splendido cinque stelle targato Meliá ha una storia da raccontare: qui, infatti, si trovava la famosa azienda dolciaria Alemagna, dove venne inventato nientemeno che il panettone, il dolce natalizio milanese per eccellenza.
Entrando al Meliá Milano si viene subito avvolti da un’atmosfera speciale, che ha il sapore raffinato della tradizione ma che al contempo ha il gusto fresco dell’originalità: il grande scalone in marmo, incontrastato protagonista dell’ariosa hall, invita l’ospite a salire per scoprire il resto dell’hotel mentre gli originali salottini rosso intenso lo invitano a prendersi una pausa di relax per assaporare la grandeur della struttura e, qualsiasi decisione si prenda, ci si sente comunque subito a casa.
Nicola Terlizzi, General Manager, and Daniela Baldelli, Sales Marketing Manager
Nicola Terlizzi, General Manager, e Daniela Baldelli, Direttore Commerciale e Marketing

In una casa dove il lusso è scandito non solo da arredi preziosi e servizi esclusivi, ma anche – e soprattutto – dalla personalizzazione di ogni dettaglio. «Stiamo lavorando molto sull’ospitalità, in modo da tagliarla su misura per le diverse culture: la nostra volontà è quella di accogliere ogni ospite rispettando usanze e formalità proprie del suo Paese d’origine; ci stiamo attivando per conseguire anche una serie di certificazioni ad hoc, come la Chinese Friendly, per fare un esempio» spiega Nicola Terlizzi, il General Manager dell’hotel, da 14 anni in Meliá e con un curriculum da “cittadino del mondo” con esperienze in importanti catene alberghiere internazionali e non, in Europa, Medio Oriente, Africa e Centro America che prosegue: «Anche il nostro staff è all’insegna della multietnicità: possiamo contare almeno 25 nazionalità differenti e questo elemento si riverbera positivamente sulla qualità dell’accoglienza». Gli fa eco Daniela Baldelli, Direttore Commerciale e Marketing del Meliá Milano e Italia: «Il fattore umano è proprio l’elemento distintivo – e vincente – della nostra struttura e della catena spagnola più in generale. Il nostro concept, “passion for service”, si declina a tutti i livelli: è un’attitudine, una dote innata che conta più del saper fare e che per noi rappresenta una discriminante importante al momento della selezione del personale. Chi lavora da noi sa di poter prendere l’iniziativa e agire in prima persona (per esempio su upgrade, tariffe e così via): questo non solo gratifica lo staff, ma viene percepito anche dall’ospite, che non si sente intrappolato in una struttura rigida e asettica».

Passion for Service

Veronica Roman, Guest Experience Manager
Veronica Roman, Guest Experience Manager

A sottolineare l’importanza basilare della qualità dell’accoglienza, il Meliá Milano vanta anche un Guest Experience Department, affinché il soggiorno divenga, per ogni ospite, una vera e propria esperienza, ricca di memorabilità. «L’esperienza Meliá deve coinvolgere tutti i cinque sensi dei nostri ospiti e per questo nulla è lasciato al caso, dalle texture degli oggetti presenti nelle camere al profumo che caratterizza le aree comuni e le stanze, dal design alla melodia di sottofondo, alla gastronomia. La catena, per esempio, ha essenze create ad hoc e vanta anche un proprio canale musicale» racconta Veronica Roman, da quattro anni Guest Experience Manager , che prosegue: «Il concept “passion for service” significa occuparsi del cliente già prima del suo arrivo, per esempio decidendo la camera da assegnargli, le courtesy da chiedere allo chef, l’essenza e il cuscino preferiti; e poi, significa diventare il suo punto di riferimento in albergo, risolvendo con proattività qualsiasi problematica, in modo che ogni ospite si senta a casa. Davvero».
The noir Diabolik Suite, designed as a copy of his home.
La Diabolik Suite, progettata come la casa di Diabolik

E a proposito di camere, il Meliá Milano ne ha 291 di 3 diverse tipologie e le suite – tra le quali le originalissime Diabolik, ispirate al celebre fumetto noir –; a prendersene cura, un attento staff di governanti, guardarobiere, facchini e cameriere: «La pulizia, ovviamente, è uguale e meticolosa per tutte le stanze; a cambiare sono gli allestimenti, la biancheria e il courtesy kit» racconta Marina Cerisier, Executive Housekeeper parigina al Meliá Milano dal 2007, che guida una squadra formata da una trentina di cameriere e una dozzina di facchini.
Marina Cerisier, Parisian Executive Housekeeper
Marina Cerisier, Executive Housekeeper

«Prevediamo due passaggi al giorno in ogni stanza, cercando di rispettare il più possibile le esigenze e le preferenze di ogni ospite; ci sono per esempio alcuni Vip che desiderano dormire in una stanza totalmente buia, altri che amano trovare bevande particolari nel minibar. E ancora, alcuni clienti che alloggiano al Meliá con una certa frequenza ci lasciano parte del loro guardaroba in camera: noi ci occupiamo di farlo lavare, custodirlo e farglielo ritrovare nell’armadio della loro stanza al soggiorno successivo».

The Level: l’Hotel nell’Hotel

Se esclusività e personalizzazione sono un must al Meliá Milano, al The Level diventano una vera e propria missione; proprio come se alloggiassero in un hotel nell’hotel, gli ospiti del The Level hanno a disposizione una reception riservata con un team dedicato di cinque persone, una lounge con riviste, Tv, snack e cocktail h24, arredata in stile minimal e raffinato, con comodi divani e sobri tavolini, e 65 camere (delle quali cinque suite) esclusive e dotate non solo di ogni comfort, ma anche di tutte quelle amenity che fanno la differenza.

The Level - Simone Pisu, Concierge
The Level – Simone Pisu, Concierge, con una collega

«Ogni ospite viene contattato prima del soggiorno, in modo da potergli “cucire addosso” ogni singolo dettaglio – racconta Simone Pisu, giovane concierge del The Level, da cinque anni in Meliá – dall’accoglienza ai particolari della camera, cercando magari di sorprenderlo con attenzioni inaspettate e rigorosamente tailor-made. Amo definire il The Level come l’anima rock del Meliá: è quello che non ti aspetti, fuori dai canoni e in grado di sorprenderti. E al contempo è anche la casa dei nostri ospiti, che per esempio possono ricevere i propri ospiti nella lounge, e addirittura invitarli a colazione senza alcun supplemento extra. Chi alloggia al The Level è rilassato e informale, ma sa quello che vuole e lo vuole subito, anche perché spesso è in viaggio per lavoro e ha poco tempo, per questo si aspettano dal concierge che possa di volta in volta consigliare qualcosa di nuovo e di particolare per arricchire il proprio soggiorno».

Fusion o Tradizionale?

Executive Chef Mario Crespi and his staff
L’Executive Chef Mario Crespi con il suo team

Anche chi ha poco tempo, non può lasciare il Meliá Milano senza aver gustato le prelibatezze della sua gastronomia, all’insegna non solo della qualità e della stagionalità, ma anche – e soprattutto – tagliata su misura per gli ospiti: «Se, per esempio, è in arrivo in hotel un congresso di clienti americani – spiega Mario Crespi, l’Executive Chef di tutta l’area food dell’albergo – prevederemo un menu tradizionale, con i piatti forti italiani e gusti molto mediterranei. In generale, comunque, se dovessi definire la mia cucina, userei tre aggettivi: classica, moderna e tradizionale; non amo i piatti troppo estrosi, anche se continuo ad aggiornarmi sulle novità in fatto di cotture e accostamenti e nei miei piatti sperimento contaminazioni di gusto e di sapori, rivisitando magari i grandi classici con tocchi orientali».
Executive Chef Mario Crespi with one of his creations
L’Executive Chef Mario Crespi con una delle sue creazioni

E in effetti l’Oriente è una delle tappe del curriculum di Mario Crespi che ha all’attivo collaborazioni con i grandi nomi dell’hotellerie internazionale sia in Italia sia in diversi Paesi caraibici e asiatici (tra i quali Singapore, Corea del Sud, Giappone e Thailandia), prima di approdare al Meliá Milano, dove è alla guida di una brigata di 16 persone e ha contribuito alla creazione del nuovo concept restaurant and bar, il Jigger, perfetto a ogni ora della giornata e aperto anche al pubblico esterno; «I primi piatti sono la mia specialità – afferma Crespi mostrando il menu del ristorante – per esempio adoro l’equilibrio di gusto dei ravioli al cacao con ripieno d’agnello e pistacchi conditi con gli asparagi; ma amo proporre anche abbinamenti di frutta e pesce, come la tartare di branzino con melone, pecorino dolce, pepe nero e menta: un contrasto irresistibile».
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A tutto Wellness

The wellness center
Il centro benessere

Esclusività, al giorno d’oggi, è anche sinonimo di benessere e al Meliá Milano non poteva certo mancare il centro wellness, dove rilassarsi dopo una giornata di lavoro – o di shopping per le vie più modaiole della città – tra bagno turco, idromassaggio e sauna, dove distendere i muscoli in palestra, magari seguendo i consigli di un personal trainer, o ancora dove concedersi un massaggio rigenerante o un trattamento di bellezza dagli effetti miracolosi. (>> Scopri di più).

>> Sito web ufficiale: www.melia.com

Articolo di Simona Daviddi
Traduzione di Carey Bernitz
Foto di Giulia Minero